Cecchi's Story
La vendemmia Cecchi 2015
La vendemmia 2015 è terminata da pochi mesi e abbiamo chiesto a tutti i direttori delle nostre aziende agrarie di dire la loro su un’annata che, già in tempi non sospetti, si preannunciava di una qualità eccezionale.
Villa Cerna
Giuseppe Mezzedimi ci dice che a Villa Cerna (Castellina in Chianti) da diversi anni frazioniamo la raccolta dell’uva in tante parti quanti sono i vigneti. Da quest’anno, però, siamo andati ancora più in profondità, facendo due/tre selezioni per vigneto, data la possibilità di valorizzare la produzione sottolineandone ed esaltandone le differenze. La collina di Villa Cerna offre una variabilità strepitosa che si trasforma in una ricchezza di espressioni nell’uva e nel suo vino.
Venendo alla vendemmia 2015, possiamo dire che è stata lunga e appassionata. L’inizio è stato soleggiato e gradevole, e dal 10 settembre abbiamo assistito a forti escursioni termiche tra il giorno e la notte. Alle piogge della prima metà di ottobre le uve, ancora in campo sane e salubri, hanno reagito bene.
Abbiamo dato la precedenza alle selezioni, raccolte a mano, sicuri che questo avrebbe valorizzato l’uva proteggendola da schiacciamenti e ossidazioni. Inoltre, abbiamo ulteriormente selezionato l’uva vendemmiata, grazie ai tavoli di cernita vibranti.
Passando in rassegna i vari vitigni, possiamo dire che il Merlot ha espresso al meglio la sua tipicità e gradevolezza.
Il Sangiovese è arrivato alla vendemmia con la buccia integra e matura, con il vinacciolo scuro, maturo e cristallino, tanto che sono state possibili macerazioni molto lunghe, anche di 22-24 giorni.
Anche le varietà tardive, come il Cabernet Sauvignon, raccolto per ultimo, e il Colorino Toscano, sono entrate in cantina con i migliori auspici. Le uve sono arrivate integre, sane e con una perfetta maturità fenolica.
Da un punto di vista tecnologico la grande novità di quest’anno è stata l’introduzione della pressa verticale. Questo torchio è stato scelto perché permette di svinare eliminando l'utilizzo della pompa per la vinaccia e quindi ci consente una migliore cura del prodotto messo direttamente in barrique.
Villa Rosa
Villa Rosa, nel cuore del Chianti Classico, è l’ultima delle tenute entrate a far parte del nostro gruppo. Qui stiamo predisponendo il progetto per rinnovare i vigneti, nel rispetto del territorio e dei vitigni storici presenti, e la vendemmia 2015 promette molto bene.
I terreni ricchi di scheletro (cioè di materiale granuloso di dimensioni superiori ai 2 mm), la loro esposizione, i vigneti non più giovani come il Palagione: l’insieme di questi fattori ci hanno dato dei Sangiovese diversi da quanto abbiamo ottenuto a Villa Cerna. Anche dal Campone abbiamo vendemmiato un Sangiovese maturo, sapido e sano.
L’uva raccolta al vigneto del Casetto, complice la maggiore altitudine, ha ancora bisogno di un po’ di tempo in cantina, per esprimere al meglio la sua forza, ma promette molto bene.
Anche qui la raccolta è stata fatta a mano realizzando uno sforzo organizzativo mirato alla qualità del prodotto con una vinificazione in acciaio, ma anche in legno, realizzando il sogno degli enologi che hanno potuto lavorare una parte dell’uva prodotta al Campone in tonneaux da 5 hl.
Castello Montauto
A San Gimignano, nella tenuta di Castello Montauto, la vendemmia è stata ritardata, permettendo alle uve di godere delle giornate soleggiate e con forte escursione termica, tipiche della seconda metà del mese di settembre. Il tutto ha favorito la maturazione delle uve, enfatizzando il patrimonio aromatico, accompagnato da buona acidità e stato sanitario eccellente.
La Vernaccia di San Gimignano, ad esempio, esprime una buona complessità aromatica, con note floreali, talvolta di agrume, accompagnata da una buona sapidità.
I vigneti che si sono distinti sono quelli con esposizione a nord e con terreno dove la matrice argillosa è più evidente. In questi, complice una carica produttiva inferiore, le uve e i vini che ne sono derivati hanno evidenziato freschezza e caratteristiche organolettiche eccellenti.
La vendemmia delle uve a bacca rossa è iniziata alla fine di settembre, settimane in cui il meteo ci ha regalato giornate molto soleggiate. Riguardo le uve di Sangiovese e Colorino Toscano, destinate al nostro Chianti, possiamo parlare di buona annata data da maturazioni fenoliche e stato sanitario eccellenti. Solo i capricci del meteo di metà ottobre, caratterizzati da copiose piogge, ci hanno fatto temere, ma la salubrità delle uve non ne ha risentito. Le produzioni si sono attestate nella media.
Val delle Rose
Da San Gimignano passiamo a Val delle Rose, in Maremma, dove Piero Sabatino ci racconta dell'andamento di questa straordinaria vendemmia.
Il caldo del mese di luglio, rispetto allo scorso anno, ha fatto maturare molto bene le uve e ha anticipato la vendemmia di circa 10/15 giorni, vendemmia che è poi proseguita fino al 16 ottobre. La raccolta è iniziata il 18 agosto con una piccola vigna di Chardonnay che ha dato risultati strepitosi in vasca, con profumi di agrumi, mela matura e fiori di campo provenienti dalla fermentazione.
Dopo un riposo di una settimana abbiamo ripreso la vendemmia con i Vermentino che hanno confermato l’ottimo risultato anticipato dallo Chardonnay.
Il primo vigneto di Merlot è arrivato in cantina il 5 settembre: uve mature con un tannino vellutato e una consistenza che lascia la bocca fresca e piena di sapori tipici della varietà.
Per la vendemmia dei Sangiovese abbiamo aspettato fino al 15 di settembre quando le temperature notturne sono calate, facendo così maturare in maniera eccellente il tannino della buccia.
Per il Merlot di Poggio Lepri, base fondamentale per il Coevo, abbiamo selezionato le uve sul doppio tavolo di cernita così da eliminare ogni piccola porzione di raspo.
I Sangiovese, così come anche le varietà francesi, hanno espresso la loro massima potenzialità regalandoci dei vini composti, strutturati e dai profumi che lasciano pensare al territorio della Maremma.
Tenuta Alzatura
Passiamo infine a un'altra regione che ci sta a cuore, e al racconto di Alessandro Mariani della sua vendemmia a Tenuta Alzatura a Montefalco, in Umbria.
Qui la stagione 2015 era iniziata con le stesse caratteristiche della 2014: inverno e primavera piovosi. Dalla fioritura in poi, però, la situazione meteo è andata migliorando e le piogge, se pur presenti, hanno lasciato il posto a lunghi periodi di sole e caldo. Dopo un altro breve intervallo di basse temperature e piogge tra fine maggio e inizio giugno, si è poi tornati a temperature spesso anche sopra le medie. Questo ha determinato delle condizioni ottimali per il ciclo di maturazione delle uve.
Già dai primi grappoli di Merlot, raccolti a mano nella prima decade di settembre, si è potuto constatare l’eccellente qualità del prodotto, andando a costituire un’ottima base per il Montefalco Rosso.
Per i Sangiovese abbiamo dovuto aspettare un po’ di più, ma anche per questa varietà siamo riusciti a raccogliere raggiungendo una buona maturazione dei frutti.
Come solito il Sagrantino è stato l’ultimo a essere raccolto, terminando con gli ultimi grappoli del vigneto Alzatura nella seconda decade di ottobre. Qualche pioggia a inizio ottobre non ci ha dato grosse preoccupazioni dal punta di visto sanitario, dato che i vigneti erano stati tutti defogliati nella fascia produttiva per esporre i grappoli alla luce e favorirne la maturazione, ma anche per permettere una buona circolazione di aria in caso di umidità eccessive.
Anche per i Sagrantino abbiamo cercato il raggiungimento della giusta maturazione fenolica, con continui sopralluoghi e assaggi delle uve in vigna, dato che proprio questa è la varietà più difficile da valutare avendo un alto contenuto polifenolico.
Le uve raccolte, passate tutte al tavolo di cernita per eliminare anche le più piccole parti di raspo che possono cedere note vegetali, stanno in qualche caso ancora fermentando.
La struttura delle bucce ci spinge a fare delle lunghe macerazioni in vasca e dai primi assaggi stanno emergendo vini equilibrati, puliti, con grande struttura e che probabilmente avranno bisogno di lunghi periodi di affinamento ricompensandoci con una grande longevità.
La vendemmia è un evento che si ripropone ogni autunno, senza però mai diventare routine. Per noi è sempre un momento in cui vediamo i frutti di un impegno, una professionalità e una passione quotidiani messi in campo per ottenere i risultati migliori. Visto l’andamento della vendemmia 2015, abbiamo fiducia nel fatto che il futuro ci porterà a produrre dei vini che si faranno amare per l’eccellenza della loro qualità.
Foto di Martino Dini